Le escursioni

Cai Sez Cadorine Escursioni 2023

Cai Calalzo Escursioni Gruppo “Seniores” 2023

Calendario Alpinismo Giovanile 2023

SENTIERI CAI NEL TERRITORIO DI CALALZO DI CADORE

SENTIERO

Da Calalzo al rif. Chiggiato per Val Vedessana (ore 2 dalla Stua).

Da Calalzo (806 m) per la rotabile della Val d’Oten fino al Ponte Vedessana (circa 150 m oltre la Cappella della Madonna del Caravaggio), dove si stacca a destra la rotabile asfaltata segnavia 261 della Val Vedessana, percorribile in automobile fino ad un ampio piazzale in località Stua (1124 m). Si lascia il fondo della Val Vedessana e si segue verso sinistra la mulattiera segnavia 261 che risalendo a zig-zag con tornanti di modesta pendenza porta a Costa Piana (1337 m). Qua il sentiero si restringe proseguendo nel bosco di latifoglie e conifere, ogni tanto rischiarato da suggestivi scorci sulle Marmarole. Raggiunta la Serra (1600 m) si prosegue, lasciando a destra il sentiero per le casere di Aiaron, prima nel bosco e poi allo scoperto per gli ultimi prati fino al Rif. Chiggiato (1911 m).

SENTIERO

Da Calalzo al rif. Chiggiato per Val Diassa, prosegue per forcella Diau de la Tana e biv. Tiziano (al rif. Chiggiato ore 2 da Praciadelan).

Da Calalzo (806 m) per la rotabile della Val d’Oten alla località Praciadelan, poi brevemente su carrareccia fino al torrente Diassa (1133 m). Qui a destra inizia il sentiero segnavia 260 che si inoltra nella Val Diassa risalendone la sinistra idrografica, inizialmente sul ghiaione, poi dopo qualche centinaio di metri il sentiero piega a destra e prosegue ripido nel fitto bosco di faggi e conifere. Con lo sguardo che spazia nella sottostante Val d’Oten, sul Ciauderona e sulle Marmarole si giunge al rif. Chiggiato. Il sentiero prosegue raggiungendo la sella di forcella Sacù, qui svolta a sinistra e tagliando sostanzialmente in quota verso Nord-Ovest sotto le rocce della Cresta d’Aiaron, della Cima della 68^ Compagnia e della Punta Salina, entra nella Val Tana. Qui inizia la ferrata che attraverso roccette, scale e corde fisse, consente di raggiungere la forcella Diau de la Tana (2650 m) che si apre sulla dorsale principale delle Marmarole fra la punta Anita e le Cime Val Tana. Il sentiero continua poi in territorio auronzano fino al biv. Tiziano (ore 4:30 dal rif. Chiggiato). Le scalette e le corde fisse furono collocate negli anni ’40 dagli Alpini del Battaglion Cadore, per questo è detto anche “sentiero degli Alpini”.

SENTIERO

Dal rif. Chiggiato al rif. Baiòn (ore 2).

Il sentiero per il rifugio Baiòn inizia da Forcella Sacù (1914 m), a destra. Si tratta di un tracciato panoramico, che passa tra mughi, ghiaioni, coste erbose e facili roccette. Dalla forcella si dirige orizzontalmente verso lo zoccolo SE della Croda Bianca, dove una corda fissa permette di attraversare agevolmente una cengia che taglia lo sperone roccioso. Superato poi un altro gradone roccioso con una seconda corda fissa, il sentiero prosegue tra i mughi e poi attraverso i ghiaioni che scendono dalle forcelle Peronàt e Baiòn e, sempre quasi in piano, raggiunge i pascoli di Baiòn e l’omonimo rifugio (1828 m), proprietà della Sez. CAI di Domegge di Cadore. Su questo sentiero passò il papa Giovanni Paolo II nel 1988.

SENTIERI
&

Da Calalzo al rif. Galassi (ore 1,45-2 dalla Capanna degli Alpini) e al rif. S. Marco (ore 0,45 dal rif. Galassi).

Da Calalzo (806 m), per rotabile asfaltata segnavia 255 si raggiunge la località Praciadelan (1044 m). Da qui una carrareccia sterrata a pendenza moderata attraversa la Val d’Oten e raggiunge la Capanna degli Alpini (1395 m). Il sentiero prosegue poi per mulattiera (sempre con segnavia 255) e, attraversato il corso d’acqua che scende dalla Cascata delle Pile (15 min. di deviazione), entra nel bosco e, con pendenza più decisa, raggiunge Pian dei Arboi. Attraversato il ruscello che scende dai Ghiacciai dell’Antelao, con numerosi tornanti sovrastati dalle pareti dello Scotter e in vista dei suddetti ghiacciai, si arriva al rif. Galassi (2018 m).
Dal rif. Galassi parte il sentiero segnavia 227 che, attraverso Forcella Piccola (2120 m), porta, nel territorio di S. Vito di Cadore, al rif. S. Marco (1823 m).

SENTIERO

Dal rif. Galassi al rif. Antelao per Forcella del Ghiacciaio e Forcella Piria (ore 5-5,30).

Percorso alpinistico, attrezzato nell’attraversamento della Forcella del Ghiacciaio e turisticamente non facile; è opportuno procedere con prudenza e in sicurezza.

Il sentiero inizia immediatamente dietro il rif. Galassi, sale per lastronate e traversando poi verso sinistra porta alle morene del Ghiacciaio Inferiore dell’Antelao. Per facili roccette si arriva all’attacco della Ferrata dei Cadorin: attraverso scanalature, attrezzate con corde metalliche quasi continue, si superano i 200 m della parete e si arriva alla Forcella del Ghiacciaio Superiore (2584 m). Anche se notevolmente ridimensionato rispetto a non moltissimi anni fa, il ghiacciaio da vita ad un ambiente grandioso e severo. Il sentiero scende a sinistra nell’opposto versante, sotto le rocce (corde fisse) ed entra nel territorio del comune di Pieve di Cadore. Sempre tenendosi sulla sinistra del vallone glaciale, continua a scendere fino ai Piani dell’Antelao. Ad un bivio (tabella) a quota 1920 m (qui si stacca il sentiero segnavia 258 che continua a scendere per la valle e porta in località Praciadelan), si prosegue sempre per il sentiero segnavia 250 che sale a Forcella Piria (2096 m) e poi scende al rif. Antelao.

SENTIERO

Da Calalzo ai Piani dell’Antelao (ore 1,30-2 da Praciadelan).

Lo si prende comodamente da Praciadelan (1024 m) anche se in realtà inizierebbe in località Caravaggio, attraversando il ghiaione e il greto del torrente Oten. In località Biguzzere (1048 m), il sentiero inizia a salire, accompagnato dallo scrosciare del Rio Antelao. Si addolcisce ai Piani dell’Antelao (1647 m), dove si innesta col sentiero segnavia 250 che scende dal ghiacciaio.

VIE ALPINISTICHE

CIMON DEL FROPPA

La cima con la sua caratteristica forma è facilmente identificabile, tanto che la prima ascensione sulle Marmarole ebbe come meta proprio il Cimon del Froppa.

Fù un cacciatore di camosci, G. Toffoli “Tita Petòz” di Calalzo con il Cap. Somano a compiere questa salita, resa ancora più difficile dalle condizioni di innevamento del monte. Raggiunsero la cima dal versante Nord nell’ottobre del 1867, ma dubbi sollevati successivamente fecero attribuire la prima salita a De Falkner, Utterson, Kelso, Traumann e Baur con altre tre guide nel 1872.

La via normale di salita tuttora seguita è quella scoperta da Kughi e Orsolina nel 1884: con quattro lunghezze di corda raggiunge la cima dal versante Sud. Dal rif. Chiggiato si risale tutto il vallon del Froppa fino a forcella Marmarole; da questa si sale in direzione della vicina forcella Froppa fin sotto le prime rocce, dove si devia a destra e si sale il canale parallelo fino alla più alta forcella Kughi. Il breve salto iniziale di 3° grado è l’unica vera difficoltà della salita, questo porta a dei canalini superficiali che con difficoltè di 1° grado e circa quattro lunghezze di corda permettono di raggiungere la cima.

CRESTA DEGLI INVALIDI
– VIA OLIVO –

La Cresta degli Invalidi affascina, oltre che per il nome di per sé curioso, per la sua parete Sud. Un muro alto 500 metri interrotto da una cengia a metà parete. Su questa parete un forte alpinista Piemontese, O. Olivo, in vacanza a Calalzo, riuscì da solo a salire lungo l’evidente spigolo Sud-Est. La classificazione della salita di 4° e 5° grado destò stupore quando due alpinisti cadorini tentarono senza riuscirci la prima ripetizione della via. Due anni dopo, accompagnati dallo stesso Olivo, gli stessi riuscirono nell’impresa, riclassificando la via di 5° e 6° grado.

Per ambiente e difficoltà la via Olivo può essere considerata una via classica, anche se le ripetizioni non sono molto frequenti. Nella parte bassa le difficoltà e la qualità della roccia non sono elevate, ma dalla cengia a metà parete l’arrampicata diventa entusiasmante. L’elevata difficoltà, la logica della salita e la costante esposizione rendono questa via unica nel suo genere, da consigliare agli alpinisti più esigenti.

L’attacco del punto più basso della parete è raggiungibile in circa un’ora e mezza dal rif. Chiggiato. Si sale per rocce articolate una paretina, poi obliquando leggermente verso destra si avvicina lo spigolo, si superano un camino superficiale e la successiva parete verticale. Sempre in prossimità dello spigolo si arriva a una prima forcelletta. Al di là di questa, dopo alcuni metri di roccia friabile, si risale un colatoio fin sotto una parete verticale gialla; superando un piccolo strapiombo, si sale verso destra un altro colatoio, difficile ma con buoni appigli, fino alla base di una lama di roccia staccata dalla parete (chiodo di sosta). È l’inizio di un lunghissimo camino che sale leggermente verso destra. Si sale il camino che nei primi 20 metri è liscio, bagnato e strapiombante; un chiodo e un masso incastrato nel punto più difficile proteggono la salita. Superato questo tratto, il camino seppure sempre verticale diventa più facile, obliquando verso destra; poi ancora in verticale si raggiunge una seconda forcelletta in parete est, a destra dello spigolo. Qui inizia un altro lunghissimo camino verticale (circa 100 metri): i primi 10 metri sono molto difficili e strapiombanti, poi si prosegue in verticale con difficoltà costanti fino ad un’ultima forcelletta. Un ultimo camino con piccoli strapiombi ci porta sulla cima pochi metri a sinistra della vetta.

L’arrampicata, dopo i primi tiri di corda, diventa difficile con difficoltà costanti di 5° e 6° grado, il tempo di percorrenza richiede circa 6 – 7 ore. Il ritorno dalla vetta si effettua attraversando senza difficoltà la parete Nord fino a forcella Marmarole, poi scendendo il vallon del Froppa ci si riporta sul sentiero 262 per il rifugio Chiggiato.

CRODA BIANCA
– VIA OLIVO –

La Croda Bianca vista dal Centro Cadore si staglia nel cielo disegnando una perfetta piramide. Questa protende il suo spigolo più affilato verso Sud Est e il lato più verticale verso Sud. Sicuramente l’idea di raggiungerne la cima colpisce tutti coloro che arrivando a Calalzo la ammirarno in tutto il suo splendore.

Il pensiero và al lontano 1910 quando i fratelli Fanton, pionieri dell’alpinismo in Marmarole, salirono proprio lungo questo spigolo incontrando difficoltà intorno al 3° grado. La via ora segnalata da ometti e bolli arancioni lo percorre quasi interamente, offrendo per tutta la salita una sensazione di straordinaria e aerea libertà.

Dal rif. Chiggiato percorrendo il sentiero 262 si raggiunge il vallone che conduce a forc. Peronat. Da quel punto si può notare, a sinistra del vallone, una larga cengia erbosa che sale fino a raggiungere lo spigolo. Si risale in parte il vallone spostandosi a sinistra fino a raggiungere l’inizio della cengia presso un colatoio, poi si risale la cengia fino sullo spigolo dove si incontra il primo bollo colorato. Splendida la visione della parete Sud.

Questo è l’inizio della via vera e propria: si sale tenendosi a destra dello spigolo, superando camini ed esili cenge. La salita ù un susseguirsi di canali e camini intervallati da due paretine verticali che, avanzando sempre paralleli allo spigolo, permettono di raggiungere un’ampia cengia ghiaiosa a due terzi della salita, in prossimità di una roccia con un caratteristico foro. Girando ora a sinistra dello spigolo si risale ancora per canali e salti di roccia riportandosi sul filo dello spigolo, dove la lunga cresta finale porta all’ometto di cima.

La discesa avviene per la via comune, attraversando la Cresta degli Invalidi fino a forc. Marmarole e discendendo poi il vallon del Froppa fino al sentiero per il rif. Chiggiato.

Rif. Chiggiato

Sorge sul prato di Pianezze, sotto il Col Negro a quota 1911 m. Gode di una posizione incantevole e panoramica, dalla quale la vista spazia a 160°: dalle Creste di Confine, al Peralba, Rinaldo, Tudaio, Cridola, Monfalconi, Spalti di Toro, Picco di Roda, Duranno, monti della Val del Piave fino al Visentin e Nevegal, ed ancora agli Sfornioi, Sassolungo di Cibiana, Antelao e, vicinissime (e magiche) le Marmarole. Inaugurato nel 1926, è di proprietà della Sez. CAI di Venezia e dedicato a due fratelli alpinisti veneziani, uno dei quali scalò le nostre montagne con i fratelli Fanton.

Dati e informazioni
Gruppo: Marmarole Proprietà: CAI Venezia, tel. 041/5225407
Telefono: 0435/31452 (+fax), 346.1817182,
E-mail info@rifugiochiggiato.it, sito web : www.rifugiochiggiato.it
Gestore: Barbara Zanvettor
Posti letto: 45 interno e 30 esterno
Apertura: Apertura estiva: giugno-settembre; fine settimana di maggio e ottobre; apertura invernale: da Natale all’Epifania e i fine settimana da dicembre a Pasqua; possibilità di apertura fuori stagione, anche infrasettimanale, per gruppi su prenotazione.
Note: 20 posti letto in camere da 2/6 letti; 28 posti in cuccetta in cameroni da 12/16 posti letto. Organizzazione di varie manifestazioni durante l’estate (“Concerto delle Marmarole”, ecc.).

 

Rif. Galassi

Ex caserma intitolata al tenente Pietro Galassi, era nel 1912 ricovero militare per 250 uomini e 10 quadrupedi con annesso un osservatorio in legno capace per 16 uomini. Proprietà del Demanio in concessione al CAI di Mestre che lo gestisce direttamente con passione e capacità, il rifugio venne inaugurato nel 1930. Situato sotto Forcella Piccola nel versante Val d’Oten a 2018 m, tra lo Scotter e le propaggini dell’Antelao, è base per le salite alla vetta dell’Antelao (3263 m).

Dati e informazioni
Gruppo: Antelao
Proprietà: Demanio, in concessione al CAI Mestre, tel. 041/938198
Telefono: 0436/9685 (+fax), E-mail rifugiogalassi@caimestre.it
Gestore: Sezione di Mestre del CAI. Tel. 041.938198 (Franco Ceriello – 328.7131334)
Posti letto: 99 posti letto in camere da 5-10-20 letti
Apertura: estiva
Note: Ristrutturato nel 1998. Frequentato di giorno e fine settimana, ben gestito, camere con minimo 5 posti, no acqua calda, centro di attività alpinistiche. Il rifugio dispone di una sala per convegni attrezzata con supporti audio/video; si organizzano su richiesta convegni di alcuni giorni o di una settimana. Locale invernale con fornello a gas e telefono di emergenza. Nelle vicinanze palestra di roccia.

 

Capanna degli Alpini

Si trova in fondo al Pian de la Gravina, alla fine della Val d’Oten. Inserito in un grandioso ambiente di crode, vicino alle placconate del Ciauderona e nei pressi della Cascata delle Pile, a quota 1395 m.

Proprietà privata, è stato costruito negli anni ’50.

 

Dati e informazioni
Gruppo: Antelao
Proprietà: Anna Vascellari
Telefono: 3461689455
Gestore: Anna Vascellari
Posti letto: 10
Apertura: da metà giugno a metà settembre.